Madio presbitero, cappellano della chiesa di S. Marco, Bernardo milite detto de Salerno, Giovanni notaio e Pietro Aversano attestano che Landone detto Lame aveva istituito suoi esecutori testamentari Roberto, figlio del fu Giovanni Amalfitano e lo stesso Madio e aveva disposto che alla sua morte Roberto ricevesse tre appezzamenti di terra ubicati in Eboli, uno sito in località Corvello, gli altri in località Crescebannia e il dominio su Pietro, figlio del fu Guaimario, nonno di Landone. Alfano, notaio