Nelle case del monastero di S. Maria Nova, site nel casale Zappino di Campagna, Feulo di Finula e la moglie Frescarosa, assistita dal predetto marito in qualità di mundualdo, desiderando indossare l'abito degli oblati e dedicarsi al servizio di Dio e della vergine Maria, offrono se stessi con tutti i loro beni mobili ed immobili a Dio ed alla vergine Maria nelle mani dell’abate Bartolomeo, in cambio di vitto e vestimento vita natural durante. Lo stesso abate assume l'impegno di recarsi al foro di Salerno nel mese di settembre per riscattare, a sue spese, una vigna alla località Galdo ed un oliveto alla località S. Agata, che gli stessi oblati oblati avevano ipotecato per un'oncia d'oro e 6 i in carlini d'argento. Luciano di Avenzia, notaio.