Essendo stati distrutti i quaterni ed i protocolli del defunto notaio Bartolomeo di Giannino, custoditi dal figlio Covello, a causa delle guerre e delle distruzioni che avevano colpito la terra di Campagna ed in particolare il casale S. Bartolomeo, Riccardo di Gentiluccio rinnova al monastero di S. Maria Nova di Campagna, nelle mani dell'abate Bartolomeo Frunzo, l'oblazione fatta circa 30 anni prima di se stesso e di tutti i suoi beni mobili immobili. Ruggiero del notaio Simone, notaio.