Giustina de Salerno, di Montecorvino, vedova di Pietro Cennamo di Campagna, con il consenso di Stefano de Salerno di Eboli, fratello e mundualdo, a nome suo e dei suoi eredi e successori, vende al Capitolo, nelle persone di Lorenzo Laccheo, procuratore ed economo, di Giovanni Antonio De Domenico, decano, e di Francesco Letteriello, primicerio, un podere con alberi di olive, querce ed altri arbusti, sito nel territorio di Eboli, in località S. Lucia, al prezzo di 30 ducati di carlini d’argento. Pietro Antonio Tercasio, notaio.