Le monache del monastero di Santo Spirito, per affrancarsi dall'annuo reddito di 6 tarì e 5 grani che dovevano a Loisio Serluca, rettore e cappellano della chiesa di San Massimo, per una bottega da loro posseduta a Salerno in piazza dei fruttivendoli , concedono un pezzo di terra sita a Salerno nel casale Pastine, in luogo detto "la Guarna". Giovan Carlo Borda, notaio