Marco de Tanchedo di Campagna, cittadino napoletano, a nome dei suoi eredi e successori, vende a Melchiorre Guerriero, al prezzo di 20 once di carlini d'argento, un oliveto ed una terra siti nel territorio di Campagna in località Ariano, confinanti con i beni di don Antonello Tercasio, i beni dotali del magister Alfonso Paradiso, i beni di Giovanni de Auro, quelli di Cobello Campanino, quelli della cappella di S. Pietro, quelli di Bartolomeo De Chiara e quelli della chiesa di S. Giovanni di Eboli. Silvio de Spoleto, notaio