Adamo, figlio di Nicola Comella, dona al monastero di Santo Spirito, rappresentato dal procuratore Salerno de Corbelli, tutti i beni, tra cui un territorio sito nella località Aquarola presso il monastero di San Leone "de foris muro"; conservando per se l'usufrutto, s'impegna a corrispondere ogni anno per la festa di Santo Spirito, una libbra di cera, mentre il monastero, a sua volta, s'impegna a dare ad Adamo e alla madre Adelicia, ogni anno, due tomoli di grano, due tomoli di legumi, e quindici rotoli di lardo e, in caso della morte della madre o del figlio, la metà di dette cose al superstite. Andrea Dardano, notaio