Con il consenso della madre donna Bonaventura e della moglie donna Claramundina, Riccardo del giudice Gibone dà a Matteo di Cennamo, che agisce per conto della moglie Paibella, una terra con olivi sita nelle pertinenze di Campagna alla località Odorosa di Furano, confinante con beni di S. Giovanni Gerosolimitano ed una terra del monastero di S. Maria Nova, ed in cambio riceve una terra con vigna ed olivi alla località Capillagina di Ariano. Riccardo Frunzo, notaio.