Con il consenso delle rispettive mogli Custalla e Alessandra, Riccardo di donna Boasa e Biagio Apate vendono a Ruggiero abate di S. Maria Nova di Calli, per 7 once d’oro al peso generale del regno tutte le terre laboratorie e il sedio di un mulino alla località Acque appartenuti a Giovanni di Amalfi detto del conte Maurone. Un terzo dei predetti beni, posseduti in comune pro indiviso, apparteneva a Riccardo per diritto paterno e gli altri due terzi a Biagio per la dote della moglie. Pietro Pasquiana, notaio.