Accompagnati da Ruggiero abate di S. Maria Nova, Bartolomeo di Gregorio e Giovanni di Bonadia testimoniano, secondo l’uso e la consuetudine della terra di Eboli, che Petrone di Florenza sul letto di morte, con il consenso della moglie Gaita e del figlio Giovanni Abbate, per la remissione dei peccati dei parenti e dei suoi, aveva lasciato al predetto monastero una piccola terra alberata alla località Calli. Pietro Pasquiana, notaio.