Con il consenso delle rispettive mogli Quiteba e Ringarda e di tutti i loro figli, don Goffredo di don Poto e il genero Filippo di Basso, abitanti in Serre, vendono a Nicola di Petrone per 32 tarì d’oro una terra laboratoria con vigna e alberi fruttiferi e infruttiferi, sita nella pertinenza di Postiglione alla località Pezza di Galardo e pervenuta ai venditori come dote delle mogli. Giovanni di Castelcivita, pubblico notaio della baronia di Postiglione.