Per la remissione dei peccati della moglie Gemma, dei parenti e dei suoi e per la salvezza delle loro anime, Petrone Corviferio figlio del fu Dauferio offre a Ruggiero abate di S. Maria Nova di Calli di Eboli, che agisce per conto dell'infermeria del monastero, due case nella parrocchia di S. Lorenzo, appartenute a Giovanni di Toro, e due terre laboratorie alla località Calli, di cui una appartenuta a Riccardo di Alferana e l'altra a Petrone del giudice Petrone e ad altri, con la condizione garantita da Bartolomeo di Gregorio che l'abate ed i suoi successori avrebbero dovuto dare e somministrare allo stesso Petrone ogni cosa necessaria vita natural durante. Goffredo Mantegna, notaio.