Con il consenso della moglie Maria, Guglielmo Ficitulo figlio del fu Tommaso vende a Pellegrino abate di S. Maria Nova, che agisce per conto dell'infermeria del monastero, due piccole terre con la metà di tutti i frutti di tre alberi di noce alla località S. Felice di Calli per 12 tarì d'oro al peso generale del regno. Si ricorda che l'altra metà dei predetti frutti era stata donata alla stessa infermeria, per la remissione dei peccati dei parenti e dei loro, da Matteo Guaragna e Nicola figlio del fu Graziano, in cambio di un tarì d'oro. Roberto Malfrido, notaio.