Roberto di Adeliza, figlio del defunto notaio Guglielmo del giudice, dà un’oncia d’oro al peso generale e una terra con vigna olivi e alberi fruttiferi nelle pertinenze di Eboli alla località S. Andrea, confinante con una terra del monastero di S. Pietro, a Ruggiero eletto della chiesa di S. Maria Nova di Calli il quale, autorizzato dalle lettere di Cesario arcivescovo di Salerno, in cambio dà un’altra terra alberata con vigna nelle pertinenze di Campagna alla località Vetrale di Furano, confinante con beni della chiesa della S. Trinità di Cava. Roberto, notaio.