Con il consenso del figlio Tommaso e della nuora Giacoma, il magister Gionata figlio del fu Martino Famulo dà a Pellegrino eletto nel monastero di S. Maria Nova, sito nelle pertinenze di Eboli alla località Calli, tre parti delle terre che possedeva pro indiviso alla stessa località, di cui una confinante con il torrente Ausella, con il divieto di alienazione e con l’obbligo di dispensare i frutti per le necessità dei poveri ospitati nello stesso monastero, e in cambio riceve una casa terranea nella parrocchia di S. Bartolomeo appartenuta a fra’ Nicola di Americo. Pietro Pasquiana, notaio.