Sorta una controversia sui beni del defunto giudice Giovanni di Contursi già monaco ed oblato del monastero di S. Giacomo degli Eremiti, Giovanni di Contursi figlio del fu Guglielmo, sostenendo di essere il parente più prossimo e pertanto di aver diritto a succedergli nella proprietà di due terre alla località Laneo e di alcuni beni mobili, cita in giudizio Pellegrino monaco dei monasteri di S. Giacomo degli Eremiti e di S. Maria Nova, ma prima di giungere alla sentenza, per l’operato dei buoni uomini riconosce la legittimità del possesso dei predetti monasteri in cambio di 20 tarì d’oro al peso generale. Pietro Medico, notaio.