Per la salvezza delle anime dei parenti e delle loro, Domenico di Desiderio, figlio del fu Desiderio, e la moglie Gemma offrono a Dio e alla chiesa di S. Maria Nova nelle mani del monaco Pellegrino due terre laboratorie con olivi e alberi fruttiferi alla località Calli, riservandosene l’usufrutto vita natural durante, con il divieto di alienazione e con l’obbligo di dispensare i frutti per la necessità dei poveri ospitati nella stessa chiesa secondo l’uso dei monaci. Gli stessi venditori dichiarano che avevano acquistato una delle predette terre da Roberto di Perretta figlio del fu Tommaso e l’altra da Erminia Cavallo vedova di Luca Arbalestriere. Pietro Pasquiana, notaio.