Innanzi al giudice Matteo e ai testimoni Matteo Guarna e notaio Matteo Pinto, Azzopardo, figlio di Filippo de Bucco, cede a Giovanni Bossedano, rappresentanti delle nobili donne Contessa, moglie di Giovanni Saraceno, Aurimpia, figlia di Landolfo signore del castello quod de cripta dicitur, e di altre donne che vogliono entrare nel monastero di S. Damiano "a novo fundamine partim constructum et partim remanet construendum" il diritto di passaggio per un acquedotto da costruirsi dalle religiose di S. Spirito in un terreno di Azzopardo in località Acquarola, non molto lontano dal monastero delle fanciulle di S. Leone, fuori le mura di Salerno, per incanalarvi l’acqua di Busanola, per gli usi del monastero. Tommaso, notaio.