Fra’ Martino monaco del monastero di S. Maria di Montevergine, esibite le lettere di autorizzazione dell’abate Giovanni, con il consenso di Gemma vedova di Pietro Corvino, vende ad Andrea, figlio di ioconus Matteo figli del fu Pietro di Fluzza, una terra con vigna vacuo e alberi fruttiferi alla località S. Biagio presso la collina di S. Andrea, già appartenuta alla stessa Gemma che se ne era riservata l’usufrutto vita natural durante quando con il marito l’aveva oblata al predetto monastero. Il prezzo convenuto è di 4 once d’oro al peso generale del regno, di una terra alla località Fiocche, con l’obbligo dell’acquirente di versare al monastero un tarì di Salerno nel giorno della festività di S. Maria di settembre per acquistare incenso. Pietro di Pasquiana, notaio di Eboli.