Avendo già venduto quasi tutti gli animali e non essendo riuscito a saldare i debiti contratti, esibite le lettere del magister Bernardo canonico e procuratore della chiesa salernitana con l'autorizzazione a vendere alcune proprietà nel tenimento di Campagna sino al valore di 10 once d'oro, con il consenso dei confratelli Guglielmo abate del monastero di S. Pietro di Eboli vende a Giovanni, figlio del fu Giovanni Morrese, per un'oncia e 14 tarì d'oro una terra alberata alla località Varano di Ariano, confinante con beni della chiesa di S. Angelo di Montenero e degli eredi del defunto milite Guglielmo di Petrone, con l'obbligo di versare la decima del terratico alla Curia. Ruggiero, notaio.