Pietro, figlio del fu Mansone, detto de Spastrica, e Iata sua sorella, vedova di Ascliatinus napoletano, rimettono al prezzo di trenta soldi d'oro all'Arcivescovado salernitano nella persona del rappresentante Orso chierico alcune terre incolte in parte con alberi site fuori Salerno in località Talaro e ubi a lu Lagu dicitur. Giovanni, notaio