Il prete Ruggiero Gubeone abate della chiesa di S. Andrea, Pietro di Dardana, Guglielmo Frunzo, Convente, Giovanni di Dardana e Roberto Scarano testimoniano che Guglielmo, figlio dei fu Nicola di Maraldo, sul letto di morte aveva lasciato alla madre Marotta una casa con platea nel casale Girone, la sua parte di una terra alberata con vigna alla località Furano, la metà di un'altra terra alberata alla stessa località e tutti i suoi beni mobili; con il consenso della predetta madre aveva assegnato gli altri suoi beni nel seguente modo: alla chiesa di S. Giacomo degli Eremiti l'altra metà della predetta terra alberata alla località Furano; alla chiesa del S. Salvatore la sua parte di una terra alla località Castagneto di Furano, confinante con beni della chiesa di S. Maria e degli eredi del defunto milite Giovanni Patella, riservando l'usufrutto delle ultime due terre alla madre vita natural durante; alla chiesa di S. Lucia di Caldanis la sua parte di una terra alla località Rialto e di un'altra terra alla località fontana di Vitale; alla chiesa di S. Andrea la sua parte di una terra alberata confinante con beni della chiesa del S. Salvatore, e di un'altra terra alla località Carpella confinante con una terra del feudo del defunto don Ormanno. Infine Marotta aveva annullato il debito di 16 tarì che il figlio aveva nei suoi confronti obbligandosi a spendere 12 tarì per la sua anima. Roberto, notaio.