Il notaio Roberto, figlio del defunto prete Tommaso cita in giudizio Pietro, figlio del fu Roberto Scazillo, contestandogli la legittimità del possesso di una casa nel casale Girone, confinante con la via (fine mediam trasendam) e i beni della Curia, e sostenendo di aver diritto ad una parte. Pietro ribatte che la madre Luisa l'aveva acquistata da Guglielmo e Maria, fratello e madre del querelante Roberto, i quali l'avevano venduta con il consenso di Tommasa figlia della predetta Maria, ed esibisce il relativo strumento. Esaminatolo Roberto riconosce i diritti di Pietro in cambio di 7 tarì. Giovanni, notaio.