Assistita dal fratello Roberto in qualità di mundoaldo, Trota, figlia del fu Quintavalle e vedova di Giovanni Ienco, cede il suo morgengabe ai figliastri Pietro Maraldo e Giovanni, i quali in cambio le restituiscono tutti i beni immobili siti nelle pertinenze di Campagna e dati dalla stessa al marito al momento delle nozze, ad eccezione di una vigna alberata alla località S. Stefano di cui cedono solo l'usufrutto vita natural durante. Riccardo, notaio.