Centurio, figlio del fu Buonomo, con il consenso della moglie Gaita, per la salvezza della sua anima e e dei suoi genitori e parenti, offre nelle mani di Ruggiero abate del monastero di S. Giacomo, una terra in località S. Pancrazio di Furano, confinante coi beni del monastero di S. Leonardo, e quanto possiede dall’inizio della rupe nella stessa località al fiume Terza, con la condizione che morendo in Campagna il suo corpo fosse trasportato e sepolto nel monastero. Riccardo, notaio.