Il prete Bisanzio Patella, il fratello Marco e Bartolomeo, del fu Cioffo di Basso, testimoniano che Pietro Cacario sul letto di morte aveva lasciato alla moglie Gemma, la metà di un pezzo di terra alberata alla località Vetrale, confinante col fiume Tenza, nonché tutti i beni immobili portati in dote, lasciandola libera di disporne a suo piacimento con la facoltà di scegliersi il munoaldo e con l’obbligo di spendere 16 tarì d’oro per l’anima di Pietro. Riccardo, giudice.