Alferio diacono, arciprete ed abate della Chiesa di S. Massimo, per concessione di Amato, arcivescovo di Salerno, cede a Truppoaldo presbitero figlio del fu Diletto chierico di Solofra, la chiesa dei SS. Angelo e Maria di Solofra , appartenente all’Arcivescovado salernitano, con tutti i beni e le pertinenze, obbligandolo all’ufficio dei sacramenti e al pagamento annuo di due tarì d’oro e dieci massole di cera, da corrispondersi nei mesi di maggio e agosto in occasione della festività di S. Angelo e di S. Maria, due ossa di prosciutto e dieci massole di cera a Natale, un bono peculo, cinquanta uova e dieci massole di cera ed un paio di polli nel giorno del giovedi santo. Mirando, notaio