Giovanni Rao e Pietro, figli del fu Elia Radelmondo, con il consenso della madre Marotta riconoscono a Roberto Camillo, in caso di vendita o di obbligazione, il diritto di prelazione per un prezzo scontato di 16 tarì su di un mulino, costruito in comune, alla località S. Barbato non lontano dalla omonima chiesa. Urso, notaio.