Ruggero Frunzo e sua moglie Sighelgaita, figlia di Giovanni de Crescenzo, vendono al prezzo di un'oncia di tarì, a Goffredo milite, genero di Roberto Amalfitano, e a Carapresa sua moglie la porzione di loro proprietà di un mulino sito in località Corbello già di detto Roberto. Urso, notaio