Pietro detto de Arco, figlio del fu Alferio figlio di Pandolfo conte, vende al prezzo di cinquantasei once di tarì all'Arcivescovado salernitano nella persona del rappresentante Cioffo, presbitero e abate della chiesa di S.Pietro de Grisonde, e balivo dell'Arcivescovado, una terra con arbusti e altri alberi sita fuori Salerno in località Angellara; si precisa che il prezzo della vendita è comprensivo di quattrocento soldi che Giovanni, fratello dell'arcivescovo si era obbligato a versare in res stabiles a copertura di quanto era stato a lui dato dall'Arcivescovado. Giovanni, notaio